Il Circolo Legambiente di Ricadi, coadiuvato dall’amministrazione comunale di Drapia, dall’associazione “Antico Sentiero” e dal Circolo Legambiente di Vibo Valentia,organizza l’anteprima della manifestazione “Puliamo il Mondo”che si terrà in contemporanea sull’intero territorio nazionale dal 26 al 28 settembre prossimo.
La data del 24 è stata prescelta per esigenze televisive. L’iniziativa, infatti, verrà ripresa e trasmessa su Rai 3 nazionale nel programma “Ambiente Italia”. Legambiente nazionale e Rai 3 hanno voluto scegliere quest’anno anche il Circolo di Ricadi premiandolo per il suo attivismo.
Partecipanti
Oltre al Circolo
Legambiente di Ricadi, al Circolo di Vibo e a Legambiente
regionale, parteciperanno le amministrazioni comunali di Drapia,
Ricadi e Spilinga, l’associazione "Antico Sentiero" di Caria,
l’associazione "Rotta Calabra", i rappresentanti delle squadre di
caccia al cinghiale operanti sul territorio, alcune associazioni
venatorie, l’associazione "Enotria" e varie altre associazioni attive
sul territorio.
Descrizione dell’area
La fiumara della Ruffa o di Brattirò si estende
per circa 13 Km, nasce in prossimità dei confini comunali di Drapia,
Spilinga e Rombiolo, a quota 540 mt. S.l.m. e sfocia sulla
spiaggia di località Ruffa nel comune di Ricadi. Risalire la
fiumara non è un’impresa facile, la vegetazione, infatti, in
alcuni punti si presenta fitta e caratterizzata da piccole
cascatelle. L’acqua scorre tutto l’anno e ricorda che in un
passato non molto remoto quello scorrere lento e costante era
fonte di reddito per molte famiglie della zona. Risalendo l’alveo
del torrente si incontrano i resti di antichi mulini, ne
esistevano quindici lungo tutto il tracciato, alcuni ancora oggi
ben conservati, uno ancora efficiente nel territorio di Lampazzone,
altri ridotti a ruderi. La gran parte di questi mulini è stata
attiva fino agli anni cinquanta e costituiva un’importante risorsa
economica. A poca distanza dalla foce, imponente, tra la fitta
vegetazione svetta l’antica centrale idroelettrica che consentì, per
un lungo periodo, l’elettrificazione dei borghi vicini: oggi si
direbbe un tipico esempio di archeologia industriale. Uno dei
simboli della fiumara Ruffa è sicuramente la Torre Marrana sita
nel territorio di Ricadi, quasi a ridosso dell’abitato di Brivadi.
Posta su uno sperone di roccia tufacea domina dall’alto l’intera
vallata e gran parte della stessa fiumara. Risalendo la fiumara
l’alveo del torrente si restringe formando gole incassate nella
roccia e coperte da alberi alti e sfilati. E’ nel fondovalle
della fiumara, nei punti dove le pareti si presentano più
strette, tanto da limitare l’irraggiamento solare fino a determinare
un habitat fresco caratterizzato da un particolare microclima che i
trova la felce tropicale Woodwardia Radicans. Straordinaria nel suo
genere e di singolare bellezza, la Woodwardia Radicans è considerata
una dei più antichi relitti preglaciali del terziario, un periodo
durante il quale la felce era molto diffusa in Europa e nel
Mediterraneo. Sopravvissuta all’età dei dinosauri è giunta ai giorni
nostri grazie all’isolamento e all’inaccessibilità dei luoghi. La Woodwardia
Radicans è una felce bulbifera assai rara con distribuzione
subtropicale mediterraneo‐atlantica le cui foglie possono raggiungere
la lunghezza di tre metri. La stazione della Valle Ruffa è la
più importante in Italia e la più imponente, finora scoperta in
Europa. Il maggiore areale con la popolazione più vasta d’Europa
è localizzato tra il vallone "Occhi Bianchi" e la fiumara di Brattirò
dove tra il 1991 ed il 1993 ne furono censiti circa 2.400
esemplari. La Fiumara è un ricco contenitore di molte specie
animali e vegetali e rappresenta una piccola oasi da preservare,
tanto che l’intera area è stata inserita tra i Siti di Interesse
Comunitario (Direttiva 92/43/CEE) proposti dallo stato membro nel
progetto Bioitaly. All’interno di quest’area la fauna è molto
diversificata, accanto ad un nutrita presenza di varie specie di
uccelli che nidificano abbondantemente, si registra la presenza di
varie specie di mammiferi che stanziano sul fondovalle, tra questi
il cinghiale, l’istrice, il tasso, la faina, il riccio e la
volpe. Nutrita anche la presenza di anfibi tra cui: la rana
greca, il rospo smeraldino, il tritone italico, il saettone e
alcuni serpenti nuotatori. Un tempo vi erano molte anguille oggi
quasi tutte scomparse. Da segnalare la presenza di grotte basiliane,
tra queste riveste un’importanza particolare la grotta di Santu Liu
che ancora oggi risulta finemente affrescata. Oggi, rispetto al
passato, l’area della Ruffa non rappresenta più un punto di
riferimento per le popolazioni residenti anche se si intravedono
alcune iniiative di valorizzazione del territorio sia dal punto di
vista turistico che enogastronomico compatibili con l’ecosistema
esistente.
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