Agosto, si sa, è il mese delle sagre e delle feste e anche nel nostro piccolo comune se ne svolgono alcune che ogni anno richiamano in questi piccoli centri parecchi turisti.
Partiremo così dalla prima sagra in ordine di calendario: la Sagra della Sujaca di Caria.
Quest’anno cadeva il quarantennale di suddetta sagra e gli amici cariesi, dobbiamo dire, non si sono fatti mancare nulla. La sagra è stata infatti la serata culminante di un evento a più ampio raggio. Già dal 3 agosto infatti, nella splendida cornice del Castello Galluppi, si sono svolti gli eventi della manifestazione “Estate in Agroecologia”, patrocinata dal Comune di Drapia, insieme all’Università di Bologna. Ogni mattina si è svolta una specie di lezione alla scoperta di una diversa e nuova pratica agroecologica, un evento che ben si sposa con la cultura contadina dei luoghi. Ogni serata è stata poi dedicata ad un prodotto diverso: pane, vino e olio. Durante la giornata del sei il tutto è culminato con la visita delle aziende del luogo, tra cui ricordiamo: Cantina Masicei, Cantine Rombolà e Azienda Costa Caria.
Ma andiamo al “Main event” cioè alla sagra, organizzata dall’Associazione Culturale Cheria, con la complicità di tutto il popolo cariese. Un comitato composto da molti giovani ha saputo tenere ben legate tradizione e modernità. Per la prima parla il menù, tutto ovviamente a base di sujaca (per chi non lo sapesse o non lo avesse ancora capito sono i fagioli), insieme ad altri prodotti locali, come la Nduja di Spilinga e il pecorino del Poro. Senza dimenticare il tocco finale con Amaro del Capo o caffè. Per quanto invece riguarda la modernità, il trucco sta nelle giovani energie che hanno animato la sagra. Questa si è svolta tutta nella piazza principale del paese, in cui si trovavano gran parte degli stand e anche il palco. I ragazzi e le ragazze che compongono l’associazione hanno fatto un lavoro encomiabile, dalle casse, al servizio dietro gli stand, fino alla raccolta differenziata, cosa che non si ammira proprio dappertutto. Inoltre anche nei giorni precedenti si è provveduto a lanciare l’hashtag #sagradasujaca40.
Il divertimento è andato avanti tutta la notte, grazie ai due gruppi che si sono avvicendati sul palco: Taranta Nova prima ed Etnosound poi. Tra un concerto e l’altro, si è assistito al ballo del Camejuzzu i focu e in seguito ai fuochi d’artificio.
Insomma, tanti ingredienti diversi che hanno fatto funzionare questa sagra alla perfezione! Vi attendiamo al prossimo appuntamento!