Avvistamenti Teatrali: successo inaspettato sotto la Torre

Il 9 agosto è cominciata, presso l’anfiteatro di Torre Marrana, la rassegna Avvistamenti Teatrali, appuntamento ormai sempre più atteso dai locali e non.

C’è voluto qualche tempo perchè questa rassegna diventasse significativa nella zona di Tropea-Capo Vaticano, ma adesso possiamo dire con certezza che è uno degli eventi più attesi dell’estate.

Locandina e Biglietto

Andiamo al punto della situazione, cos’è Avvistamenti Teatrali? Sono appunto degli spettacoli, solitamente quattro, di nuova drammaturgia, ovvero scritti da autori tutt’ora viventi, quelli che potrebbero essere i “classici del domani”, come ci tiene a far sapere uno degli organizzatori.

Da quest’anno, la rassegna si allarga, non solo con un quinto appuntamento, ma anche con molti eventi collaterali, che si svolgono tutti in questa suggestiva cornice. Abbiamo lo yoga al tramonto, l’anfiteatro che diventa un planetario a ridosso della notte di San Lorenzo. Mentre per quanto riguarda gli spettacoli, il tema scelto per quest’anno è la vita.

Si va dall’essere genitore oggi, alla maternità, dal rapporto madre-figlio a quello nonno e nipote e anche al senso della vita. Ha aperto la rassegna Claudio Batta, famoso comico di Zelig, conosciuto per il suo personaggio che amava fare l’enigmistica a modo suo. Batta racconta com’è l’essere genitori oggi, ma anche facendo cenno ai genitori di ieri e magari a quelli del futuro. Tra una risata e l’altra, gli spunti di riflessione sono molti, come quello per cui un insegnante spesso si ritrova a combattere col genitore che difende il figlio a spada tratta, anche quando questo è indifendibile.

Uno scorcio dell’anfiteatro e Torre Marrana sullo sfondo

A fine spettacolo, Batta ci tiene a ringraziare il suo pubblico, che dice di aver trovato difficilmente al sud. E non per cattiveria, ma proprio perchè nel sud Italia, luoghi e iniziative come quella di Torre Marrana sono pochi. Un pubblico così caloroso ed educato al teatro Batta non se l’aspettava.

Il prossimo appuntamento è per il 16 agosto, con la commedia “Farsi fuori”, in cui l’Arcangelo Gabriele scende sulla terra per trovare una sorta di “nuova Madonna”. Peccato che la prescelta non voglia saperne di restare incinta!

I ragazzi dell’organizzazione possono dirsi soddisfatti: quasi tutto esaurito alla prima sera! Su 641 posti disponibili, erano presenti 621 persone, cornice di pubblico tale da far emozionare gli organizzatori.

Insomma, gli ingredienti per passare una bella serata ci sono tutti: anfiteatro ai piedi di una torre misteriosa, degli spettacoli brillanti, il tutto sotto il cielo stellato della Calabria.

Sagra da Sujaca di Caria: la sagra che si migliora sempre

Il 6 agosto è andata in scena una delle sagre più piacevoli e coinvolgenti del circondario: la Sagra da Sujaca (fagioli) di Caria. Brattiro.net l’ha vissuta per voi.

Gli stand sono tutti ordinatamente piazzati all’interno di un grande, ideale, corridoio. Ci sono infatti due arcate in cartone piazzate a fare al contempo da entrata e uscita, in cui si trova scritto “Benvenuti/Arrivederci”. All’interno di questo corridoio, i ragazzi in maglia gialla accolgono tutti col sorriso.

Lo stand principe è quello del “piatto”. Con soli 10 euro si può avere un menù completo di prelibatezze nostrane. Infatti, non solo sono presenti i fagioli, vista la sagra a loro dedicata, ma anche: nduja di Spilinga, cipolla rossa di Tropea e pecorino del Poro. In questo succulento menù, i fagioli vengono serviti sia da soli, conditi con sale e olio, sia con i fileja, la pasta tipica delle nostre zone. All’interno di questo menù sono incluse un bicchiere di vino o bibita e anche l’Amaro del Capo, come tocco di classe in più.

E se pensate che sia finita qui, vi sbagliate! Un altro stand tutto dedito alla “sujaca scianghiata”, cioè cucinata col pomodoro e la cipolla, e all'”insalata” di sujaca, novità di quest’anno.

Ma a Caria hanno deciso di pensare proprio a tutti! C’è infatti lo stand per gustare il classico panino con salsiccia o filetto e persino uno stand con menù per celiaci, fatto in collaborazione con AIC (Associazione Italiana Celiaci). E ancora angurie, pannocchie e ovviamente la sangria.

Ma la vera ciliegina sulla torta è stato il questionario che veniva consegnato alle casse. Sicuramente in molti avranno pensato di fregarsene, ma i ragazzi di Caria sono sempre un passo avanti! Infatti, se si compilava il questionario e lo si consegnava allo stand dell’anguria o a quello della sangria, queste venivano scontate di 50 centesimi. Davvero una bella idea! Soprattutto perchè davvero questi ragazzi vogliono conoscere l’opinione del pubblico che ormai da un pò di anni affluisce sempre più numeroso alla Sagra da Sujaca. Inoltre, sempre perchè si è pensato a tutti, il questionario era scritto anche in inglese.

Il Questionario

Questa era la parte mangereccia, ma anche quella del divertimento non ha lasciato a desiderare!

Per i più piccoli, dal pomeriggio, per le vie di Caria ballano i Giganti di San Costantino. E continuano tutta la serata, portando gioia attraverso i tavoli e le persone in coda alle casse. Persino durante il concerto degli Amakorà, gruppo scelto per quest’anno, Mata e Grifone decidono di concedersi un ballo fra i giovani. Un plauso va anche a questo gruppo, gli Amakorà appunto, che hanno animato la piazza di Caria fino a tarda notte.Il concerto viene interrotto solo per un istante, quando di colpo partono i fuochi d’artificio e poi il “Camiuzzu i focu”.

Queste cose le hanno viste un pò tutti, ma quello che c’è dietro è altrettanto importante: un gruppo di giovani unito e compatto, che lavora di squadra. Una squadra in cui ogni talento è messo al servizio della sagra, in cui tutti si sentono una famiglia. Era proprio questa l’aria che si respirava fra gli stand. Un esercito di ragazzi in maglia gialla che ama il proprio paese.

Complimenti a tutti e siamo certi che la prossima edizione, sarà ancora migliore.

Vi spieghiamo la Cittadella di Padre Pio

Ieri in località Vento, non molto distante da Brattirò, si è tenuta una messa per benedire il tetto di quella che sarà una grande opera nel nostro comune: la Cittadella di Padre Pio.

La locandina

Quest’evento fa seguito a quello dello scorso anno, quando venne posta la prima pietra e adesso abbiamo finalmente un tetto, di quello che poi è solo il primo padiglione di sei strutture totali, più una chiesa.

Il progetto è voluto da Irene Gaeta, figlia spirituale di Padre Pio. Proprio a lei il Santo è apparso in sogno e ha chiesto di costruire un santuario e un ospedale pediatrico per i bambini malati di tumore. Ma Padre Pio non si è fermato solo a questo, le ha anche dato una località: la Calabria! La signora Irene viene da Roma e non dalla Calabria, per cui ha dovuto ricercare a fondo quale fosse questa Terra Promessa in cui costruire l’ospedale. Dopo tante peregrinazioni, la signora Irene è giunta nelle nostre zone e Contrada Vento è stato il terreno prescelto ad ospitare la futura Cittadella di Padre Pio.

Un momento della celebrazione

Ad oggi, nel 2019, stiamo finalmente assistendo alla realizzazione della prima struttura. Il progetto ha infatti radici lontane, se ne parla già da parecchio tempo e finalmente, lo scorso anno, i lavori hanno preso il via.

Oltre a questa struttura, che sarà la casa di accoglienza, ci saranno anche: un centro congressi, un centro di ricerca, un polo didattico e dei laboratori di piante officinali, residenze, il polo terapeutico pediatrico e anche uno per la pet therapy, un polo per il primo soccorso. Al centro ci sarà una grande chiesa.

Particolare in cui viene illustrato il progetto

Ci teniamo anche a ricordare che anche la scienza ha trovato terreno fertile in questi luoghi, non solo per i padiglioni di ricerca e i laboratori. E’ infatti stato accertato che quest’area, per la sua particolare esposizione verso il mare, possiede un’aria molto pulita e mite e attorno vi crescono molte piante officinali, che verranno studiate ed utilizzate all’interno dell’ospedale.

Vi raccontiamo la festa dei SS. Cosma e Damiano 2018

Anche quest’anno, la festa dei Santi Medici è passata, così abbiamo deciso di riassumerla e raccontarla a chi non ha potuto parteciparvi.

Come al solito partiamo dal 25, il giorno che solitamente è considerato “da fera”. I tre botti del mattino annunciano alla comunità di Brattirò e ai paesi vicini che finalmente la festa è iniziata! È un martedì, la mattinata procede tranquilla, illuminata dal sole. Oltre ai botti anche le campane che annunciano le messe e i giganti che passano per la strada contribuiscono a creare l’inconfondibile colonna sonora della festa. Ai giganti di Mesiano, scelti dal comitato festa, si avvicendano i giganti dei ragazzi di Brattirò, che dimostrano ancora una volta quanto la comunità intera tenga alla festa. Nel pomeriggio in Piazza Saladino va di scena uno spettacolo per i più piccoli, molto lieti di farsi dipingere il viso e giocare tutti insieme, passando un pomeriggio in allegria. Nel frattempo, molta gente è venuta dai paesi limitrofi, per godere della fiera e magari sostare fino alla novena.

Siamo a giorno 26, dove di nuovo sono i botti a svegliare Brattirò. Si vede un po’ più di gente in giro durante la mattinata, che poi aumenta sensibilmente nel pomeriggio. Chi si ferma in piazza per farsi scrivere un biglietto, chi giunge fino in chiesa per salutare i santi, chi si ferma al banchetto degli oggetti sacri, per avere un ricordo tangibile della festa di quest’anno. Si chiude in serata il novenario, con il canto dei vespri e dei versi in onore dei Santi Medici. Ma la vera festa è fuori! Come ogni sera, i ragazzi di Brattirò fanno uno spettacolo con i loro giganti, ma la cosa più bella è vedere i tanti bambini col tamburo in mano per accompagnarli! La sera del 26 è sempre dedicata ad un qualche spettacolo o a una novità. Quest’anno il comitato ce li fa avere entrambi. Prima va di scena il Vero-Simili Show, con dei bravissimi artisti che si cimentano nelle cover dei più famosi cantanti italiani come Loredana Bertè e Gianna Nannini. Abbiamo anche i cantanti internazionali, visto che Elvis fa scatenare tutti sotto al palco. Alla fine giunge la sorpresa: il Piro-musicale. In verità molti si sono chiesti cosa fosse, ma il dubbio è stato abbondantemente ripagato. Fuochi d’artificio a ritmo di musica (di cui potete trovare i video sulla nostra pagina) che fanno rimanere tutti estasiati. Questo era solo un assaggio di quello che il nuovo fuochista della festa farà vedere la sera dopo.

Siamo giunti così alla giornata più importante! Il 27 settembre! Nonostante sia un venerdì, le strade di Brattirò sono percorse dai tanti pellegrini giunti a celebrare i Santi Medici: in macchina, in autobus e persino a piedi, come vuole la tradizione. Mentre suonano le campane della messa del mattino, la banda passa fra le bancarelle ad annunciare la festa. Il fulcro di tutto è nella piazza antistante la chiesa, dove si vivono attimi concitati prima che i santi facciano la loro apparizione sul sagrato. Tutti sono pronti: il palco, i preti, il coro, il comitato, i bambini con i palloncini in mano, i piccoli vestiti con gli abiti dei santi, il fuochista sulla collina, le trombe della banda, le campane della chiesa e tutto il popolo che attende. Finalmente i Santi Cosma e Damiano escono dalla chiesa ed è un tripudio di suoni e di emozioni, che rendono così unica e speciale questa festa. Dopo il momento clou, la messa solenne può finalmente partire, raggiungendo il suo culmine col panegirico, quest’anno più attuale che mai, toccando temi quali la politica, la sanità e persino le trasmissioni televisive. Si procede con la processione, durante la quale si alternano a portare il santo i brattiroesi, ma anche molti amici devoti delle comunità vicine: Caria, Tropea, Zungri, solo per citarne alcune. Nel pomeriggio c’è l’incanto, cioè l’asta dei prodotti offerti ai Santi Medici, sempre molto cara ai brattiroesi. Abbiamo di tutto: formaggi, ceste di vini, dolci, vestiario e persino mobili. La gente che giunge nel pomeriggio è tantissima: in molti dopo un giro nella fiera rimangono a mangiare un boccone ai bar del paese o ai tanti camioncini di street food sparsi lungo la fiera. Alle 22:00 è il turno di Dodi Battaglia, uno dei componenti dei Pooh, oramai divisi. La folla è tanta sotto al palco, come non si vedeva da tempo e cantano tutti: dai più giovani ai meno giovani. Finalmente arriva il momento tanto atteso: lo spettacolo pirotecnico finale! Quest’anno come abbiamo detto, la ditta che se ne occupa è nuova: Fireworks Sicily di Vaccalluzzo Alessio & C.. La sera precedente col piro-musicale ci avevano dato un assaggio…Ma mai avremmo immaginato che spettacolo grandioso ci aspettava! Conclusione da manuale per la festa del 2018, per la quale va ringraziato il comitato festa e il grande lavoro da questo compiuto.

PS: per altre foto e video della festa visitate la nostra pagina Brattiro.net/NEWS  o il nostro gruppo Brattiro.net

Sagra del vino – Brattirò

Altro appuntamento molto atteso nel comune di Drapia è la Sagra del Vino di Brattirò.

Ogni dieci agosto questo piccolo paese si anima, per dare vita ad una sagra come poche. Possiamo dire che al posto del sangue, nelle vene dei brattiroesi ci scorre il vino, visto che chi più, chi meno, lo produce. Il vino è il prodotto tipico del banchetto, anche per questo uno degli slogan della sagra è “Vino gratis”, per condividere tutti insieme questo prodotto, portatore sano di allegria.

 

Accoglienza

 

Come di consueto, la sagra si snoda per tutto il paese. Partiamo con uno stand tutto dedito all’accoglienza, con pane e olive, giusto per mettere un po’ di acquolina in bocca in più. Andando avanti, non si trova solo il classico stand di “paninu cu sotizzu”, ma anche uno stand dove poter assaggiare la pasta, condita anche con la nduja, o più in là una gustosa bruschetta col pomodoro o un piatto completo di tutte le prelibatezze nostrane. Senza dimenticare l’ottima sangria. Tutto servito dai ragazzi del paese e dai membri dell’associazione che sono parte attiva della sagra.

Cuore pulsante della sagra è la piazza principale del paese, dove si trova il palco che ospita ogni anno un gruppo diverso. L’onore, quest’anno, è spettato agli Officina Kalabra, i quali hanno scaldato la piazza dovere, interagendo anche con il pubblico. Tanti i giovani e meno giovani sotto il palco, a cantare e ballare a squarciagola.

Officina Kalabra in concerto

Tutto a cura dell’Associazione Culturale Enotria, che da anni profonde il suo impegno affinchè la tradizione si rinnovi e non vada perduta.

 

Stand piatto e bruschette

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